Week-end sotto i riflettori della stampa specializzata per il nostro romanzo Assassinio sul Cervino di Glyn Carr.
Sabato 12 gennaio l’inserto Tuttolibri de La Stampa ci ha dedicato un ampio articolo a sette colonne firmato dal professor Paolo Bertinetti, noto studioso di letteratura inglese, dal titolo A Zermatt o sulle cime del Galles, l’assassino non ha vie di fuga.

«La trovata originalissima di Glyn Carr è quella di far sì che il suo attore/detective nella preparazione o nel corso delle sue imprese alpinistiche si imbatta in un delitto. Le circostanze logistiche fanno sì che il numero degli indiziati sia tutto sommato limitato. E così, come il sedentario Hercule Poirot di Agatha Christie si ingegnava a trovare l’omicida tra gli occupanti di un vagone ferroviario o di una casa di campagna isolata, allo stesso modo il dinamico Lewker si trova a dover individuare il colpevole tra il ristretto gruppo di persone che la passione per la montagna ha riunito in uno spazio limitato ma dinanzi ad uno sfondo immenso, come nel caso di Assassinio sul Cervino, che l’editore Mulatero ha appena pubblicato nella scorrevolissima tradduzione di Paola Mazzarelli», scrive tra le altre cose il recensore.
E sul finale il professor Bertinetti aggiunge: «Un libro da leggere, con gusto raddoppiato per chi ama la montagna».

Domenica 13 è stato l’inserto La Lettura del Corriere della Sera a dedicare un trafiletto in testata allo stesso romanzo. Roberto Iasoni, che ha firmato la recensione dal titolo Mani in alto, lo definisce «Un capolavoro».