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Marco Ballestracci fa rivivere – tra rievocazione, immaginazione e realtà storica – vicende che appartengono a una collettività, quella del veneto nel dopoguerra, scrivendo il romanzo di una generazione che ha lavorato duro e pestato sui pedali.


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Descrizione

Imerio, «ardente nel nome», è un ragazzo che nel 1960 ha ventitré anni ed è a un soffio dalla vittoria nella temibile tappa del Passo del Gavia al Giro d’Italia. Imerio è Imerio Massignan, veneto di Valmarana, che vince la classifica scalatori al suo primo Tour de France.
Imerio è anche un’idea, una scia da seguire. Il narratore di questo romanzo-mémoire, veneto anche lui, si mette sulle tracce di una fotografia di tifosi, con un cartello che inneggia a Imerio sul Gavia, e incontra un coacervo di storie di pedali e d’emigrazione.
Trova Alfonso, che da ragazzo ha lasciato il Veneto per la Svizzera, poi è passato in Francia, poi di nuovo in Svizzera. Nella storia di Alfonso, emigrante che non è più tornato indietro, ci sono chilometri di strade costruite, c’è la vita tra cantieri e baracche dei moltissimi veneti che se ne sono andati per lavorare, quando la regione era tra le più povere d’Italia; c’è la nostalgia di chi è partito e la miseria di chi è rimasto; c’è un paese dell’anima visto da fuori, con le prime fabbriche e il Vajont che crolla e con i suoi corridori che vanno al Tour e pedalano come forsennati. C’è Imerio, che a Briançon perde una tappa sotto gli occhi di Alfonso, proprio come sul Passo del Gavia si era visto sfuggire la vittoria già quasi sua, beffato da una ruota a terra. Da un Veneto ormai trasfigurato, con in mano qualche fotografia e alcuni ricordi, Marco Ballestracci fa rivivere – tra rievocazione, immaginazione e realtà storica – vicende che appartengono a una collettività, scrivendo il romanzo di una generazione che ha lavorato duro e pestato sui pedali.

«Imerio Massignan lo si amava. Con tutta l’anima e con tutte le forze. Con la nostalgia per una faccia così espressiva e con la gratitudine per una storia così sghemba. Aveva 87 anni quando il 3 maggio 2024 è morto da scalatore. […] Ogni corridore avrebbe diritto a un libro, il suo, perché ogni corridore ha una bellissima storia da raccontare, e poi da scrivere, e poi da pubblicare. Massignan ha trovato un interprete che ha il suo stesso accento, la sua stessa ostinazione, la sua stessa verticalità. L’autore è Marco Ballestracci. E l’opera è questa».

– dalla prefazione di Marco Pastonesi


L’AUTORE – MARCO BALLESTRACCI

Già speaker radiofonico, giornalista musicale, armonicista e cantante blues, ha pubblicato numerosi libri di narrativa ispirata al mondo dello sport.
Nel 2009 e nel 2012 ha vinto il  Premio Selezione Bancarella Sport rispettivamente con A pedate (Mattioli 1885) e con La storia balorda (Instar Libri). Nel 2016 ha vinto il Premio Speciale CONI con I guardiani (66thand2nd). Del 2018 è 1961. L’anno che vinse il fantasma di Coppi (Ediciclo Editore), dedicato alla vittoria al Giro d’Italia di Arnaldo Pambianco, e del 2021 Giocare col fuoco. Storie del campionato perduto del 1944, sullo scudetto vinto dalla squadra di calcio dei Vigili del fuoco di La Spezia durante al Seconda guerra mondiale (Mattioli 1885). Per la nostra collana Parole alvento ha pubblicato nel 2021 Black Boy Fly, da cui ha tratto uno spettacolo musicale che conta già quasi 50 repliche in giro per l’Italia.

Informazioni aggiuntive
Peso 0,6 kg
Dimensioni 27 × 16 × 2,5 cm
Autore

Marco Ballestracci

Anno di pubblicazione

2024

Confezione

cartonato con dorso tondo

Carta

usomano avoriata 100 grammi

Numero di pagine

208

Formato

12 x 17 cm

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