Descrizione
Gli sciatori, arrivati in fondo al pendio, si voltano di solito per valutare le proprie tracce. Daidola ha voluto invece guardare indietro nel tempo, scoprire quale eredità sulle nevi del mondo hanno lasciato i suoi predecessori. Sono dodici protagonisti nella storia dello scialpinismo, o meglio dello sci di montagna, dei quali racconta la vita, le imprese e soprattutto l’influenza su chi ha calzato gli scarponi dopo di loro. Ci sono padri nobili dello sci come Paulcke, Kurz e Lunn, i grandi esploratori degli spazi bianchi, da Piero Ghiglione a Zwingelstein e Parmentier, i fuoriclasse delle pelli di foca, Preuss, Mezzalama e Castiglioni, Toni Gobbi e Philippe Traynard. E ancora Heini Holzer, il profeta dello sci ripido. Dodici primi attori sulla scena della montagna, semplicemente dodici sciatori.
Giorgio Daidola, una delle firme più prestigiose e conosciute nel panorama della montagna, racconta con dovizia di particolari la storia dei padri dello sci alpinismo, dopo un lungo lavoro di ricerca e di consultazione degli archivi pubblici e privati. Un’opera unica in Italia per gli amanti della montagna by fair means, con mezzi leciti. Il linguaggio giornalistico e brillante trasporta il lettore nell’epoca dei pionieri dello sci in montagna aperta: esploratori, pionieri, avventurieri.
«Lo studio di un percorso sciistico ha sempre il sapore di una esplorazione e concede soddisfazione analoga a una prima ascensione»
Ottorino Mezzalama«Io non sono partigiano dell’alpinismo solitario, ma penso di rischiare molto meno da solo che quando sono alla testa di certe cordate…».
Léon Zwingelstein«Ripensavo al tedio e alla nausea della Mer de Glace nell’estate scorsa, quand’era tutta brulicante di centinaia di turisti gracchianti; ora era tutta candida e intatta; solo qualche vecchia pista di sci guidava fra le crepacciate come un segnavia muto nella solitudine». (aprile 1938)
Ettore Castiglioni«Lo scialpinista vive la montagna e la neve, con i suoi cambiamenti brutali al sole e al vento, con una sensibilità quasi animalesca. Ne avverte i tradimenti, li domina».
Philippe Traynard
«Giorgio Daidola ha indicato come pochi altri una strada allo sci. Chiedo perdono: al telemark. Shisha Pangma, Pik Lenin e Mount Vinson, per citare solo tre montagne molto alte e molto lontane sulle quali è transitato per primo il “signore del telemark”. La mia prima sulla spalla nord ovest del Tamaro, al confronto, appariva quasi ridicola. “Come può Daidola permettersi tutte queste mete sciistiche in giro per il mondo?”, pensavo leggermente invidioso. Poi mi sono cimentato due volte nella traversata delle Alpi Marittime, descritta nei due splendidi libri illustrati di grande formato “Les grands raid à ski” di Michel Parmentier. Due testi che sono tra i preferiti di Giorgio, come ho scoperto leggendo l’ultimo capitolo di questo “Sciatori di montagna”. Non sapevo trent’anni fa che amiamo gli stessi libri. Ora capisco meglio anche questa frase: “È come riscoprire me stesso e sentire una gran voglia di riprendere a viaggiare con gli sci come faceva lui, seguendone come un tempo lo spirito e le tracce”. Ancora un particolare che mi avvicina a Giorgio, all’insaputa di entrambi».
Daniel Anker
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,4 kg |
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Dimensioni | 27 × 16 × 2 cm |
Autore | Giorgio Daidola |
Anno di pubblicazione | 2017 |
Numero di pagine | 196 |
Confezione | brossura fresata |
Carta | book creamy 70 gr |
Fotografie | 8 pagine a colori |
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