Descrizione

«Il ciclocross è il parente cattivo del ciclismo; il cugino maleducato che a Natale viene fatto sedere nell’angolo per non scandalizzare la nonna con le bestemmie.
Il ciclocross sta al Tour de France come il catch nel fango sta alla boxe olimpica; più sporco, più brutale… e infinitamente più sexy».
_Filippo Cauz

Fango e gloria, così si apre in copertina il primo numero di Alvento del 2022, il più ciclocrossistico di sempre, su una foto di Tom Pidcock che imbraccia la sua Pinarello per scalare un muro di terra ed erba bagnata.
Un viaggio che parte dal fango bianco della Val di Sole, dove i corridori si sono infreddoliti più che imbrattarsi, al fango assente dell’Arkansas, dove siamo andati ad assistere ai Campionati del Mondo più strani di sempre. Nel mezzo il fango autentico dei Campionati Italiani, dove la fiammella della passione viene rinforzata dall’entusiasmo dei giovani, dei ragazzi e dei comuni appassionati.

Alvento di febbraio è una finestra sul futuro, su ciò che verrà. È un sorriso accennato verso un qualcosa che deve arrivare e che sarà stupendo.
Profuma di aspettativa, di bella stagione, ma è anche una coperta calda sul divano per sognare davanti a fotografie che bastano già solo quelle e storie scelte con cura e scritte con amore.
Il training camp dei corridori di punta, un’intervista in tranquillità a casa di Damiano Caruso oppure di Tim Declerq. Riflessioni dall’ammiraglia con Matteo Tosatto. Sono solo alcuni dei tanti argomenti.
E poi viaggi da sognare e da progettare, attraverso l’Islanda, in mezzo alla neve nel Mercantour o ancora tra il fango, questa volta accidentale, della Sicilia tormentata dagli uragani lo scorso novembre.

Alvento 19 è la promessa di una stagione intensa, di lunghe pedalate, di sogni che si avverano e di progetti che si trasformano in realtà. È la percezione del sole caldo sugli avambracci mentre fuori l’inverno più secco degli ultimi anni preparare un colpo di coda.

Alvento non è una rivista.
Alvento is a state of mind.