Descrizione
Estate italiana
«L’estate italiana non è un concetto che si può spiegare, specialmente a chi non è italiano. Basta pronunciare queste due parole insieme e tutti noi abbiamo un’idea chiara di che cosa vogliano dire. Non è la somma di un sostantivo e di un aggettivo, non è una stagione trascorsa in una certa zona geografica. L’estate italiana è un moltiplicatore di sensazioni che ci sono entrate dentro da bambini e che faranno sempre parte di noi, accompagnate da un senso di malinconia perenne forse più intenso dell’allegria che ne deriva».
Partiamo dall’incipit dell’editoriale per raccontarvi il numero 12 di Alvento, un numero che esce quando è appena conclusa la più pazza e stravagante delle estati, mai come questa così radicata al nostro territorio. Quasi come se, dopo il lockdown e la grande paura del Covid-19, tutti sentissero il bisogno di radicarsi ancora più forte alle proprie origini.
E abbiamo voluto raccontarvela, quest’estate. Dalle classiche del calendario agonistico tutte concentrate ad agosto (le Strade Bianche che di solito aprono la stagione, la Milano Sanremo che ci porta la primavera e il Lombardia delle foglie morte), al Tour de France, che ci ha sempre accompagnati nei sonnolenti pomeriggi sul divano ad attendere le tappe sulle Alpi e che quest’anno è scivolato via ai margini dell’autunno. È stata una stagione di viaggi, di esperienze, in cui la bicicletta per tanti è tornata al centro dell’interesse, anche per chi da troppo tempo l’aveva abbandonata in garage a prendere polvere, in attesa di chissà cosa.
Il numero 12 di Alvento è il più ricco di sempre, con 200 pagine di contenuti senza eguali. Di firme importanti e autori emergenti, di fotografi di fama internazionale e nuove proposte.
«Non è stato facile, da nessun punto di vista.
Probabilmente questo sull’estate italiana è l’articolo più sperimentale della storia di Alvento».
Filippo Cauz
L’estate italiana è stata anche una sfida alla fatica, a cui abbiamo dedicato un’ampia sezione. Amatori e appassionati, più o meno forti, più o meno allenati, hanno provato concatenamenti, everesting, record. Quasi ad esorcizzare la chiusura degli spazi, la paura, la mancanza di orizzonti.
Ma estate ha voluto dire anche rimettere i bambini sulla bicicletta, esplorare gli spazi urbani che tante volte nemmeno si notano sfrecciando al volante di un’auto.
Abbiamo cercato una chiave di lettura che accomunasse tutti questi contenuti, l’art direction di Tundra gli ha dato un’interpretazione grafica originale a dir poco e li abbiamo organizzati come forse mai vi sarà capitato di trovarli.
Per fare tutto questo abbiamo contato su un cast davvero d’eccezione.
Hanno scritto e fotografato su questo numero: Alessandro Autieri, Carlo Beretta, Bettini Photo, Elisa Bessega, Carlo Brena, Daniele Carletti, Filippo Cauz, Valentina Celeste, Lorenzo Chiari, Paolo Ciaberta, Laura D’Alessandro, Patrick De Lorenzi, Federico Damiani, Gabriele Facciotti, Stefano Fisichella, Stefano Francescutti, Giuseppe Gambarini, Francesco Gentilucci, Alessandro Grisotto, Ashley e Jered Gruber, Emanuele Iannarilli, Paolo Penni Martelli, Daniele Molineris, Giacomo Pellizzari, Simona Pergola, Juri Pianetti, Federico Ravassard, Luigi Sestili, Manuel Stroppa, Tornanti.cc (Eloise Mavian e Francesco Rachello) e Stefano Viale.
Possiamo aggiungere… e scusate se è poco?
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,7 kg |
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Dimensioni | 28,5 × 23 × 0,6 cm |
Mese | ottobre |
Anno di pubblicazione | 2020 |
Numero di pagine | 200 |
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